sabato 4 febbraio 2012

Dossier Pantieri (1) - La patrona degli Archivi Visivi e Sonori è romagnola (forse)

L'immagine custodita nel Duomo di Forlì
Oggi, 4 febbraio, Forlì celebra, con l'ostruzione impegnativa della neve, la propria patrona, la Madonna del Fuoco.
Nel 1428 l'immagine era custodita in una scuola che andò distrutta durante un'incendio. L'immagine si salvò miracolosamente e da allora divenne la protettrice della città.
Pochi sanno invece che, probabilmente, la Madonna del Fuoco è anche la (probabile) Patrona degli Archivi Visivi e Sonori.
Questa carica gli era riconosciuta dal M.I.C.S. (Museo Internazionale del Cinema e dello Spettacolo) e dalla F.I.A.I.S. (Federazione Internazionale degli Archivi, delle Immagini e dei Suoni).
Dietro queste due sigle si ergeva una delle più soprendenti figure di cinefilo romagnolo: Josè Pantieri.
Nato a Forlì nel 1941, durante la sua avventurosa esistenza Pantieri fu uno dei primi a raccogliere film e oggetti di scena, in particolare sul cinema muto, e a custodirli in vari depositi tra Forlì e Roma. E proprio vicino a Roma, a Magliano Sabina, il 5 marzo 1996, un altro incendio consumò due depositi contenenti il patrimonio di Pantieri. Le fiamme però si fermarono davanti a un'immagine della Madonna del Fuoco salvando gran parte delle pellicole e dei cimeli e accanendosi solo sulle strutture.
Secondo due comunicati reperibili in rete (qui e qui) la Madonna del Fuoco è per questo la Patrona del M.I.C.S. e di tutti gli Archivi Visivi e Sonori. Questa notizia è molto probabile (Pantieri era molto impegnato nella cinefilia cattolica, aveva partecipato tra l'altro alla nascita del C.E.C.S. -Comitato Ecumenico per le comunicazioni sociali) ma la chiesa forlivese (o almeno la parte che abbiamo superficialmente contattato) non sembra saperne molto.
Ma presto cercheremo nuovi riscontri.
Pantieri dopo l'incendio riuscì a centralizzare i suoi giacimenti a Roma, nel M.I.C.S. che ebbe sede in via Portuense probabilmente tra il 2000 e il 2007 quando, in base a una serie di vicende su cui non siamo ancora riusciti a raccogliere informazioni sufficienti, la sede fu espropriata dal Comune di Roma per essere consegnata a un costruttore che aveva vinto con l'amministrazione una causa legale, e gli archivi finirono (non è chiaro come e perchè) alla Cineteca Nazionale.
Pantieri, colpito dagli eventi, ha subito un'attacco di cuore e un ictus che lo ha portato a una paralisi parziale e a una lunga riabilitazione, probabilmente ancora in corso.
La storia del museo del cinema realizzato da questo romagnolo ostinato è ancora tutta da scrivere.
Con questo post inizia il viaggio (che avrà cadenza settimanale) nel dossier Pantieri, la storia e i misteri di questo incredibile cinefilo nato a Forlì e misconosciuto al grande pubblico. Come avrete intuito leggendo il post, le informazioni recuperabili sono estremamente frammentate e scarsamente riscontrabili.
Chi vuole aiutarci e contribuire alla ricerca può contattarci via mail cronachecinefileromagnole@yahoo.it, via facebook o via twitter

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