Alberto Signetto |
Non arrivavano a quaranta gli
spettatori della prima giornata del 'Backstage Film Festival' che si
sono seduti nella Sala Rossa del 'San Biagio' di mercoledì 28 marzo.
La serata, se vogliamo dare al
programma del festival una progressione hegeliana, rappresentava la
stagione del passato mentre la serata di giovedì centrata sul
film-backstage di Zaccaro de 'Il villaggio di cartone'
interpreterebbe il presente, e quella di venerdì con ospite il
produttore Arcopinto e l'anteprima di 'Isole' dedicata al futuro.
Ospite era il regista argentino Alberto Signetto, autore
di una coppia di film sulla figura e la cinematografia del regista
greco Theo Anghelopoulos, scomparso lo scorso 24 gennaio.
La serata si è avviata con un omaggio
a Tonino Guerra, che il caso ha voluto essere uno degli sceneggiatori
del protagonista della serata, con due lacerti, uno da un
documentario su Guerra in cui Guerra differenziava Antonioni e
Fellini sul discrime della fermezza e del movimento; l'altro da uno
dei film di Signetto in cui lo sceneggiatore santarcangiolese individuava la
cifra del cinema di Anghelopoulos nella sua feconda cripticità che
produceva significato solo gradualmente e progressivamente.
Tonino Guerra era considerato invece
dal cineasta greco soprattutto un ordinatore che evidenziava le
prospettive più interessanti delle idee che emergevano dalla
discussione tra i due.
Nella breve discussione con cui Signetto ha
introdotto il suo backstage di 'La sorgente del fiume' e un suo corto
sullo statuto del documentario è emersa la divorante passione nata nella visione a Cannes de 'La recita' nel 1976, il film che segnalò
Anghelopoulos all'attenzione internazionale e il suo partecipare ai
sei mesi di lavorazione di 'Alessandro il grande' e poi al backstage di 'La sorgente del fiume'
Le immagini che seguono squarciano il
velo su un regista capo onnipotente che tiene contatto con tutti,
dall'attore all'elettricista, che essendo anche produttore può
ovviare a ogni problema trasformando camaleonticamente il film e
anche il suo porsi verso gli altri ma allo stesso tempo rimanendo
inflessibile su alcuni passaggi fino a rigirare intere parti del film
nei luoghi più impervi di una Grecia aliena a ogni vaghezza
turistica.
Il film girato mentre Crialese dava
vita a 'Terraferma' ha concluso la serata.
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