Iniziamo la nostra serie di profili con una analisi delle gesta di Alessandro Tamburini, residente a Barbiano, 28enne, nel 2011 si è diplomato in regia al Centro Sperimentale di Roma. Iniziamo con la prima parte di una intervista. Proseguiremo con un'analisi di gran parte della sua produzione.
CRONACHE
CINEFILE ROMAGNOLE: Quando hai cominciato a prendere in mano la
macchina da presa? ALESSANDRO TAMBURINI: Molto presto. Intorno ai 13
anni (se la memoria non mi inganna) muovevo già i primi passi con
una videocamera analogica, con la quale filmavo ogni cosa. In
particolare filmavo mia nonna, facendole fingere corse in automobile
e film ospedalieri, la quale fece (anni dopo, nel 2002)
l’attrice nel mio primo cortometraggio dal titolo “La fine”, un
film filosofico (nato per caso, senza una sceneggiatura ben precisa)
sugli ultimi istanti di vita di una signora anziana.
Riguardando il film oggi, riesco ancora a sentire quell’entusiasmo
e curiosità che mi hanno permesso di portarlo a termine. CCR: Come
hai deciso di tentare di frequentare il Corso di Cinematografia di
Roma? AT: Decisi di tentare l’ingresso al Centro Sperimentale dopo
aver realizzato, nel 2005, il lungometraggio che considero il mio
capolavoro visivo, “TI UCCIDO IL CANE!”, basato sulla storia vera
di un cane boxer che, intrufolandosi nel cortile di un casale nella
campagna romagnola, uccide buona parte dei polli dell’allevamento
di una signora, madre di due figlie, la quale si vedrà costretta ad
imbracciare il fucile. Film fatto di campi strettissimi sui volti dei
poveri polli, sul cane, ma anche di inquadrature ampie, che mostrano
la bellezza della campagna romagnola nell’alternanza delle
stagioni. E il casale. L’abitazione di questa famiglia è
costituita da un casale contadino (antico ed incrostato, con pietra a
vista) testimonianza di un mondo che non c’è più.
CCR:
Dove si è visto in Romagna 'Ti uccido il cane'? AT: E’
stato proiettato un in molti luoghi. Ricordo proiezioni estive in
varie piazze: Solarolo, Castelbolognese, Forlì, Lugo, San Martino in
Strada, Bagnacavallo, Castel San Pietro… e in vari cinema in alcune
rassegne (sempre nella provincia).
CCR:
Ci
racconti l'esame di ammissione? E' vero che c'era Paolo Sorrentino in
commissione? AT:
Il
corso di regia del Centro Sperimentale di Cinematografia è a numero
chiuso, entrano solamente sei persone all’anno. Inviai il
lungometraggio (67 minuti) “Ti uccido il cane!” assieme alla
domanda, a dispetto del regolamento che prevedeva, per ogni
candidato, la presentazione di un video di 10 minuti. Pochi giorni
dopo ricevetti la convocazione per l’esame di ammissione a Roma,
che consisteva in una prova scritta ed un colloquio. Al
colloquio c’erano Paolo Sorrentino, Umberto Contarello, Giuliano
Montaldo e Caterina d’Amico e parlammo quasi per tutto il tempo di
questo film “Ti uccido il cane!”, che a loro colpì totalmente.
Ne raccontai la realizzazione passo per passo e l’entusiasmo messo
giorno per giorno in quasi un anno di riprese. La cosa dev’essergli
piaciuta.
CCR:
Hai mai lavorato con sceneggiatori? AT:
Sì,
durante gli anni del Centro Sperimentale. Per il resto ho sempre
scritto tutto quanto da solo.
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