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IL MIGLIORE SECONDO NOI |
Non erano molto più di una ventina i giurati popolari che hanno partecipato alla preapertura del 'Backstage Film Festival' di Cesena, realizzatasi ieri sera lunedì 26 marzo nella Sala Rossa del cinema 'San Biagio'
Ecco le votazioni del nostro inviato (in quinti):
'Quando la notte': Immagini di alta qualità, con pochissime citazioni della pellicola. Molto regista centrico. Intervistati anche i protagonisti, Claudia Pandolfi e Filippo Timi. Molto sottolineato il ruolo della cornice: il Monte Rosa attorno a Macugnaga. Però troppo Comencini-centrico.
3/5
'Maternity blues': Qualità delle immagini pessima, in particolare l'intervista alla Osvart. Centrale l'intervista al regista che loda il film e viene lodato dagli attori e dal produttore. Segnalato l'uso della Torre di Massa Carrara per la realizzazione del film. Le attrici poco presenti.
1/5
'L'ultimo terrestre': Pur valorizzando il ruolo di Gipi, all'esordio nel ruolo di regista, si fanno dire cose interessanti e intelligenti anche ai due protagonisti esordienti. Interessanti le immagini scelte del film.
4/5
'Il mio domani': Tutti lodano la regista. Lei loda tutti gli attori. Del film si capisce poco se non che la regista guarda i giornalieri con un sacco di gente attorno.
1/5
'Il paese delle spose infelici': Backstage che si concentra sulla realizzazione delle scene più estreme del film e in particolare facendo interagire i ragazzini che hanno partecipato alla pellicola. 4/5
'Il gioiellino': Il backstage è, genialmente, un finto documentario sulla storia della 'Leda', l'azienda che ripercorre la vicenda della 'Parmalat'. Fatto molto bene con pochi mezzi, interviste ai figuranti del film, materiale d'archivio di dominio pubblico italiano e statunitense, un attore che finge di essere un insider. Regista e attori del film diventano così testimoni della finta vicenda parlando così della vera.
5/5
'Il cuore grande delle ragazze': Gli Avati ci spiegano che questo loro nuovo film è un ritorno al canone. Tutti gli altri intervistati si dicono contenti di averci lavorato. Il resto sparisce un po' anche a un certo punto traspare il ruolo dell'Avati minore su cui sarebbe interessante indagare.
3/5
'Un giorno questo dolore ti sarà utile': Il film americano di Faenza è un vero dietro le quinte senza interviste con sola musica di sottofondo. Lascia abbastanza insoddisfatti.
2/5
'Habemus papam': Il backstage si concentra sui passaggi fondamentali del film visti come una sfida tra Nanni Moretti e gli attori. Spiccano i guanti bianchi con cui tratta Stuhr, la costruzione della scena del conclave e il finto cardinale che si fa male mentre gli insegnano a giocare a pallavolo.
4/5
I 'Medusa' movie. Medusa ha inviato per i film
'Benvenuti al Nord' 'Cose dell'altro mondo' 'Faccio un salto all'Avana' e
'Anche se è amore non si vede' gli speciali andati in onda, per lo più ad orari antelucani, sulle reti del Biscione. Se in tv possono avere un senso, su un grande schermo e per un festival di backstage diventano francamente imbarazzanti come serie di smorfie e risate tra gli attori e verso la telecamera.
1/5 per tutti ma perchè non si poteva dare un voto più basso.